Art. 21 della Costituzione Italiana: le basi della democrazia
Di Emilia Urso Anfuso – Fondatrice di NoiNazione
Ho sempre sostenuto un pensiero: se la popolazione italiana conoscesse a dovere la Carta costituzionale, molti eventi avversi alla cittadinanza e al sistema nazionale non sarebbero avvenuti.
Conoscere le basi del diritto è fondamentale, sarà per questo che la Costituzione Italiana non è introdotta nei programmi scolastici fin dalle scuole elementari?
Vi propongo un’esperimento, che mi auguro diventi una sorta di hobby appassionante: leggere settimanalmente qualcosa che ha a che fare con la Costituzione, alcuni articoli sono peraltro fondamentali, come il 21 che recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica”.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
L’Italia è precipitata oltre il 40° posto nella classifica annuale che redige le posizioni delle nazioni in merito alla libertà di Stampa: è un dato molto negativo.
Significa che questo criterio col passare degli anni è stato cancellato. Troppa politica dentro l’informazione ha creato questa grave situazione, che nega un’informazione libera dalle catene della propaganda politica.
Per verificare quanto ho appena scritto, basta pensare a come è stata condotta, a livello giornalistico, la pandemia da SarsCov2.
Le testate nazionali non hanno lasciato spazio al dibattito scientifico e nemmeno alla divulgazione di dati ufficiali e di relazioni scientifiche internazionali legate alla sperimentazione, attualmente ancora in corso, sui farmaci sviluppati per contrastare gli effetti della malattia Covid-19.
In TV stessa cosa, con la differenza che le urla minacciose di chi ha imposto di credere ciecamente alle dichiarazioni di politici e opinionisti che hanno continuato a trattare chi ancora utilizza la riflessione autonoma e la curiosità al pari di deliqnuenti da sbattere in galera, escludere dalla vita sociale, demonizzare e trattare al pari di pericolosi “untori”.
A due anni dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, solo in Italia vigono misure restrittive della libertà e un obbligo vaccinale per gli over 50: il resto del mondo si è arreso, forse di fronte all’evidenza scientifica? Diciamo “forse”.
Sta di fatto che coloro che non hanno offerto il braccio alla siringa, nella maggior parte dei casi sono rimasti illesi: mai risultati positivi. Sta di fatto che troppi inoculati due o tre volte, sono risultati positivi. Anche per tre volte, come nel caso di Guido Crosetto, che ha reso pubblica la sua vicenda su Twitter.
Vi consiglio di studiare bene l’art. 21 della Costituzione, perché andando avanti di questo passo, in una nazione come l’Italia in cui la Costituzione viene disprezzata da chi dovrebbe far di tutto per far onorare gli articoli che contiene, e dove non si procede con riforme costituzionali, ma semplicemente fregandosene della Carta, non possiamo che attenderci tempi peggiori.
Collaboriamo tutti insieme per il bene e per il miglior futuro per tutti, compresi coloro che oggi non si rendono conto della valenza di quanto ho scritto in questa serie di pensieri. La divisione tra esseri umani è la base dell’antidemocrazia.